Gipsoteca di Possagno – 22 marzo 2013
Tra le molte sculture esposte nella Gipsoteca di Antonio Canova di Possagno è presenta una statua che raffigura un Amorino con arco, faretra e frecce e che si presenta privo della testa. La statua fu danneggiata durante il bombardamento sulla pedemontana del Grappa nel novembre del 1917 e la testa fu distrutta.
La scultura in marmo raffigura il ritratto di un adolescente polacco, il principino Henrik Lubomirsky. Il marmo è esposto in Polonia nel castello di Lancut a 400 km da Cracovia. Capolavoro assoluto e riferimento di una esposizione realizzata a Possagno nel 2007. Il principino tredicenne Henryk Lubomirski, era in viaggio in Italia con la zia, la principessa Elzbieta Lubomirski Chartoriski, e a Roma era entrata nello studio dello scultore di Possagno chiedendo di avere un ritratto del giovinetto. L’effigie, la cui abbagliante bellezza conquistò molti estimatori che si contesero, a peso d’oro, copie e calchi della meravigliosa statua, venne trasportata in Polonia e collocata nel castello Lubomirski a Lançut. Dalla fine del XVIII secolo al 2007 quella splendida scultura non fu mai esposta in Italia. In occasione della mostra di Possagno è stato possibile realizzare una scansione tridimensionale della testa che sarà utilizzata per riprodurre il volto dell’Amorino e collocarlo sul modello di gesso della Gipsoteca di Possagno in occasione del restauro che sarà sponsorizzato dai Rotary Club del territorio. Una modernissima tecnologia, all’avanguardia permetterà, così di ammirare il modello in gesso di Possagno in tutta la sua splendida bellezza ricostruito e restaurato. E’ questo, infatti, nell’intento della fondazione Canova un passo in avanti per permettere la fruizione corretta delle opere esposte nel Museo di Possagno visitato annualmente da un turismo internazionale e meta fondamentale per studiare l’arte neoclassica. Canova, infatti, è unanimemente considerato il più grande scultore neoclassico.
Il Principe Lubomirski “ritrova” la testa
Nuovo restauro hi-tech su un’opera di Antonio Canova affidato a Unocad: sarà ricostruita e ricollocata al suo posto la testa mancante, distrutta dalla guerra, del gesso possagnese del capolavoro “Il Principe Lubomirski come Amore”.
Così bello, da perdere la testa. E in effetti il “Principe Henryk Lubomirski come Amore” – modello originale in gesso, conservato alla Gipsoteca di Possagno, del capolavoro di Antonio Canova – la testa l’ha persa per davvero, distrutta dal bombardamento austriaco sulla Pedemontana del Grappa del novembre 1917. Una ferita della Storia che oggi, grazie alle nuove frontiere dell’era digitale, sta per essere finalmente rimarginata. Dopo il restauro hi-tech del gesso possagnese della “Danzatrice con i cembali”, a cui sono state restituite le braccia mancanti grazie alle più evolute tecnologie di scansione 3D e di modellazione matematica computerizzata, UnoCad farà infatti rinascere con lo stesso procedimento lo splendido volto del principino polacco, ritratto a grandezza naturale da Antonio Canova nel 1787 e raffigurato come Amore, sul modello acefalo di Possagno. Un innovativo progetto che oggi trova la sua concreta esecuzione, ma che nasceva di fatto già sei anni fa. Nel 2007 – in occasione dell’esposizione a Possagno del marmo originale del “Princioe Lubomirski come Amore”, conservato nel castello Lubomirski a Łançut, in Polonia – gli specialisti di Unocad hanno realizzato la scansione tridimensionale della testa, il cui modello matematico virtuale sarà ora utilizzato per riprodurne una replica perfetta in gesso. Il “clone” della testa del “Principe” sarà quindi creato con una stampante 3D a prototipazione rapida, e dopo la rifinitura finale sarà collocato sul modello di gesso della Gipsoteca, di cui è stato pure acquisito il modello matematico tridimensionale. La tecnologia all’avanguardia permetterà così di ammirare il gesso del “Lubomirski” in tutta la sua ritrovata bellezza, ricostruito e restaurato, con una mostra-evento che sarà organizzata nei prossimi mesi. Il sofisticato restauro è stato presentato in una conferenza stampa a Possagno, indetta e coordinata dal direttore della Gipsoteca Canoviana Mario Guderzo. Sono intervenuti, nell’occasione, il presidente della Fondazione Antonio Canova di Possagno, on. Giancarlo Galan; la soprintendente ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Veneto Orientale, Marica Mercalli e i presidenti dei Rotary Club del territorio, finanziatori dell’intervento. Presente inoltre all’incontro stampa in Gipsoteca, in rappresentanza di UnoCad, l’amministratore Ivano Ambrosini: un nuovo incarico di prestigio per l’azienda di Altavilla Vicentina, diventata ormai un nome di riferimento nazionale nel campo dell’acquisizione tridimensionale e del reverse engineering applicati all’Arte.
Alessandro Tich, giornalista