Esposta a Venezia, a Palazzo Balbi, sede della Regione del Veneto una riproduzione fedele della “STELE VENETKENS” di Isola Vicentina. Zaia: “Prima testimonianza storica con il termine Venetkens che indica le genti venete”

Dal portale della Regione del veneto, Venezia, 26 luglio 2022

Da oggi una riproduzione fedele della Stele di Isola Vicentina è esposta a Venezia, a Palazzo Balbi, sede della Regione del Veneto. Una grande pietra del Quarto secolo a.C. su cui è incisa una scritta in antica lingua venetica altamente simbolica perché si tratta della più antica testimonianza archeologica in cui compare il termine “Venetkens” ossia “Genti venete”. “È un vero documento del nostro popolo perché, tra quelli conosciuti, è il primo nella storia in cui si parla dei Veneti – ha sottolineato il Presidente della Regione del Veneto -. È una vera pietra miliare della nostra storia ed ho piacere che ora sia rappresentata nella principale sede regionale perché è anche l’occasione di conoscere un bel episodio di senso civico. Chi la ha trovata poteva non dire niente e magari tenersela a casa. Invece la ha correttamente affidata alle autorità competenti, facendo in modo che un simbolo così importante sia di godimento collettivo”. La stele, infatti, è oggi conservata al Museo Archeologico di Vicenza. È stata rinvenuta per caso nel 1992 in località San Marco, ad Altura di Isola Vicentina. È una pietra basaltica scura, chiamata localmente “saso moro”, resa molto chiara dai secoli. Il testo inciso – come è stato illustrato – riporta il termine “Venetkens” nel messaggio di ringraziamento da parte di uno straniero che ha donato la stele alla comunità locale dopo essere stato accolto e aver trovato una nuova patria in quel territorio. La riproduzione della stele è stata consegnata al Governatore dal primo cittadino di Isola Vicentina, accompagnato dai rappresentanti del “Gruppo Bici El Leon” che ne ha curato la realizzazione e la donazione. Lo stesso gruppo, negli anni scorsi, ne ha realizzato due altri esemplari. Uno è stato portato a Marau nello stato brasiliano di Rio Grande do Sul, dove risiedono moltissimi discendenti di immigrati veneti. L’altro è stato collocato al centro della rotatoria “Venetkens” a Isola Vicentina, predisponendo alcune tavole informative che illustrano la storia e le peculiarità di questo reperto.

Il rinvenimento del manufatto preistorico e la sua digitalizzazione 3D

La stele di Isola Vicentina è un antico manufatto preistorico rinvenuta nel comune di Isola Vicentina (VI). È oggi esposta nel Museo naturalistico archeologico (Vicenza). L’antico manufatto, databile al IV a.C. è stato rinvenuto nel 1992 nel comune di Isola Vicentina in località Altura, durante lavori di estrazione in una cava di argilla. La stele è una lastra di pietra basaltica, di forma irregolare, con un’iscrizione e alfabeto venetico. L’iscrizione, integra, si dispone su quattro righe, la scrittura va da destra a sinistra e da sinistra a destra con un capovolgimento irregolare delle lettere a righe alterne; non c’è divisione tra le parole. L’alfabeto è quello tipico di Vicenza e territorio, con la T a croce (X) e la M a quattro tratti. In traduzione interpretativa: IATS VENETKENS OST KE ENOGENENS LAIONS MEU FASTO. Il senso generale dell’iscrizione è nell’ultima parte: meu fasto corrisponde, con piccole variazioni, alle parole venetiche già note mego e fagsto e significa “mi fece”. La mancanza di contesto archeologico non permette di chiarire se sia relativa ad ambito sacrale, funerario o civile. Di particolare importanza è la parola VENETKENS, perché è la prima attestazione in assoluto nel Veneto di un aggettivo derivato dal nome della popolazione stessa dei Veneti antichi.

Unoarte, la divisione service di Unocad di Altavilla Vicentina ne ha acquisito nel 2009 per commissione del Comune di Isola Vicentina il rilievo tridimensionale dell’originale sito presso il Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza, catturandone così un’immagine fedele in altissima risoluzione tramite uno scanner trasportabile a frange di luci che opera senza alcun contatto con la lastra di pietra basaltica, opera che non viene né toccata né spostata nel pieno rispetto della sua integrità.

Circa Unoarte

Dal 1987 Unocad di Altavilla Vicentina è un sicuro riferimento per chi si interessa di CAD, CAM, reverse engineering e rapid prototyping. Un’esperienza trentennale nel settore della scansione e modellazione 3D, applicata all’industria e al design che Le ha permesso di mettere a punto (più di 20 anni fa), una divisione service, espressamente dedicata al settore artistico e archeologico dei Beni Culturali ed Ambientali: Unoarte. Finalizzata al rilievo di opere scultoree da catalogare, restaurare o riprodurre, Unoarte aggiunge una nuova dimensione nello studio e nella divulgazione dell’arte con la reale possibilità di creare repliche digitali dei preziosi pezzi da museo. Con l’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità e rapidità esecutiva Unoarte permette di digitalizzare qualsiasi oggetto senza mai intervenire direttamente sull’opera che non viene né toccata né spostata dalla sua sede. Software avanzati ricostruiscono in seguito tutte le informazioni su ingombri e proporzioni, per una facile e intuitiva consultazione multimediale, indipendentemente dalla complessità nella forma, materiale o dimensioni dell’opera. Protagonista nella riproduzione di importanti sculture come risposta all’inquinamento ambientale che costringe in misura sempre maggiore a musealizzare gli originali, Unocad da 35 anni è centro di riferimento per lavoro, studio e ricerca costante nel progresso della qualità di replicazione, realizzata con tecniche esclusive tramite macchine utensili a controllo numerico multiasse e moderne tecnologie di prototipazione rapida proprietarie.

© Riproduzione riservata Unoarte