Museo Archeologico Nazionale di Palestrina – 17 Febbraio 2009
Il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina conserva uno dei più importanti esempi dell’arte di età augustea, un prezioso rilievo marmoreo, detto Grimani, raffigurante una cinghialessa che allatta i suoi cuccioli. Il rilievo, trovato a Palestrina negli anni ‘70 del secolo scorso, non è un pezzo isolato, ma fa parte di una serie che, finora, può essere ricostruita con almeno quattro esemplari: quello prenestino, due rilievi conservati da tempo al Kunsthistoriches Museum di Vienna, raffiguranti una leonessa ed una pecora con i propri cuccioli, ed un piccolo frammento dell’angolo di un quarto rilievo che si trova a Budapest. Il ritrovamento a Palestrina del rilievo con la cinghialessa ha consentito di capire che tutta la serie ha in realtà una origine prenestina. Il rilievo di Palestrina è stato trovato riutilizzato in un edificio di età tardo antica, il cosiddetto macellum, in realtà più probabilmente identificabile con la sede di un collegio, ma tutta la serie, databile in età augustea, doveva in origine appartenere alla decorazione di una fontana, come provano i fori per le tubature e per l’uscita dell’acqua visibili su tutti i rilievi; la loro forma concava dimostra inoltre che le lastre dovevano aderire ad una struttura semicircolare. Tutti raffigurano una scena di maternità, collocata in un ambiente naturale e campestre, che evoca sentimenti di pace, serenità, prosperità e rinascita. La serie di questi rilievi, come molti altri capolavori di Praeneste, ha subito nel tempo vicende funeste e infelici di decontestualizzazione e di dispersione, con il risultato che oggi la decorazione dello stesso monumento risulta divisa fra il museo di Palestrina, quello di Vienna e quello di Budapest, mentre la struttura muraria a cui forse tutto questo apparteneva giace sotto la pavimentazione della piazza principale della cittadina laziale, sotto il parcheggio delle automobili. Ma qualcosa si poteva fare, ed è stato fatto grazie alla sensibilità e alla sponsorizzazione della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina, da molti anni vicina alle attività del Museo, nonché alla disponibilità del Kunsthistorisches Museum di Vienna ed al sostegno all’iniziativa del Soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio, dott.ssa Marina Sapelli Ragni. Attraverso le moderne tecniche di scansione ottica, che evitano qualsiasi contatto con il reperto e consentono una estrema precisione, sono state realizzate dalla società Unocad, di grande esperienza e comprovata capacità nel settore, le copie in marmo dei rilievi di Vienna e di quello di Palestrina, per offrire alla pubblica fruizione la possibilità di ammirare per la prima volta insieme – sia pure in copie fedeli – i tre preziosi reperti, come dovevano trovarsi nella loro collocazione originaria a Praeneste nell’età augustea.
Sandra Gatti – Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Palestrina