Arche Scaligere (Centro Storico di Verona) – 24 Dicembre 2013

ALLE ARCHE SCALIGERE LE COPIE PER RICREARE L’ASPETTO ANTICO DEL MONUMENTO

Giuditta, è tornata alle Arche Scaligere dopo 46 anni, sempre giovane, bella e altera. La statua dell’eroina giudea (che, narra la Bibbia, sedusse e decapitò Oloferne il generale degli Assiri che assediava Betulia in Palestina salvando il popolo ebraico) è tornata su di uno dei pilastri sopra la recinzione in ferro battuto del cimitero gotico più bello al mondo. In copia, ma è lei: la riproduzione realizzata con le più moderne tecniche di rilievo elettronico della prima delle quattro statue perimetrali del complesso monumentale. Gli originali restano al sicuro al Museo di Castelvecchio: furono rimossi nel 1967, per prevenire il rischio di un crollo, viste le precarie condizioni di conservazione, dopo 631 anni di pioggia, vento, grandine, neve, gelo, vandalismi e da ultimo l’esposizione a inquinamento da smog e da traffico. Le quattro statue medievali furono dunque ricoverate a Castelvecchio, degnamente collocate a cura di Arrigo Rudi nel museo ristrutturato da Carlo Scarpa. Da allora si era sempre sperato di poter collocare alle Arche Scaligere delle copie, per ricreare l’aspetto antico del monumento. Finalmente il progetto si realizza. Sono pronte anche le tre altre statue, tutte repliche esatte degli originali in marmo bianco di Lasa (Bolzano); saranno collocate da UNOCAD alle Arche dopo l’inverno.